"Progetto Socrates" Livello iniziale:"Cicciano e i suoi dintorni" |
Anno scolastico 1999/2000
- Classi terze A - B - C - D - E
(A cura dell'ins. Giovanna Vuoto) Il materiale per la realizzazione del presente lavoro è stato preso nell'archivio della documentazione didattica della nostra scuola ed è tratto da un precedente progetto realizzato dall'ins. Vitale Anna Sebastiana, attualmente in servizio presso il 2° circolo didattico di Cicciano. |
Il nostro territorio "la Campania"
vanta una posizione particolarmente felice
nell'ambito della penisola italiana, ricco
ed evoluto già dall'epoca preromana come
testimoniano testi scritti. E proprio dallo studio della storia romana, è scaturito il desiderio di sapere se nel territorio del nostro comune ed in comuni limitrofi vi fossero resti o reperti di epoca romana da osservare dal vivo. Le nostre ricerche sono partite da Cicciano, per poi estendersi a Nola ed Avella. Attraverso le escursioni sul territorio e l'analisi delle fonti scritte, gli alunni hanno scoperto che i paesi del circondario hanno caratteristiche comuni, perché furono un tempo tutti popolati dai Romani. Questa scoperta li ha indotti a superare un'ottica limitata nella valutazione dell' "altro", per pervenire a valorizzare le differenze locali, senza le quali, sarebbe impossibile costruire le rispettive identità. |
Cicciano Da ricerche abbiamo scoperto che il toponimo Cicciano ha origini romane e sarebbe da ricercarsi in Citianum o Ticianum (dal nome dei proprietari di queste terre). Inoltre siamo venuti a conoscenza che a Cicciano, già dall'epoca preromana, esistevano strade di collegamento di importanza primaria che raccordavano il Nolano con l'Appia attraverso valichi, uno dei quali, ancora oggi, viene chiamato "cammino di Marcello" per esservi passato, probabilmente, Marcello nel 216 a.C., venendo ad attaccare di sorpresa Annibale nella piana nolana. Il territorio, infatti fu teatro di battaglia tra le legioni romane di Marco Claudio Marcello ed i Cartaginesi di Annibale, svoltosi, inizialmente presso Nola e conclusasi, vittoriosamente per i Romani, presso il Monte Fellino. Tra il I sec. a. C. e il I sec. d.C., in epoca romana, l'Agro nolano, noto per la sua fertilità, venne dato in ricompensa ai veterani dell'esercito romano. Gli insediamenti di queste persone con le rispettive famiglie diedero origine a tre nuclei abitati: a) Cicciano a Nord b)Curano ad Est c) Cutignano a Sud-Ovest. Testimonianze di questo periodo storico sono: a) i resti di un monumento funerario ritrovato alla periferia nord del paese b) due sculture acefale, raffiguranti, forse, prigionieri barbari del periodo augusteo. c) I tracciati della "centuriazione" evidenti in via Matteotti e in via A. De Luca |
Visita alla tomba romana di Cicciano
(Immagini: Disegno di due tombe romane ad Avella; disegno di una tomba romana a Cicciano; tomba romana a Cicciano; particolare dell'opus incertum) |
Le due sculture acefale
(Immagini: Statua romana; statua di Pasquino) |
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La centuriazione romana
I Romani erano guerrieri, ma anche agricoltori
e pastori. Ai lati
di questa strada furono realizzate
le centuriazioni
ancora visibili.
(Immagini: Misurazione dei terreni - Divisione del terreno - Via Popilia - Mappa dell'attuale campagna di Cicciano, che conserva lo schema della centuriazione romana - Centuriazione romana dell'abitato di Cicciano) |
IERI E...
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... OGGI
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Nola La città di Nola sorge nella parte orientale della fertile pianura campana, ai piedi di amene colline. Il suo nome deriva da Nolas, città senza pietre. Fu abitata da diverse popolazioni storiche, gli Italici e gli Osci, finchè la città passò sotto l'influenza degli Etruschi e poi dei Sanniti. Nel 311 a.C. entrò a far parte definitivamente dello Stato Romano. Le nostre indagini hanno rilevato che Nola, in età romana, era un crocevia di traffici socio-commerciali, culturali e religiosi e si avvalse di un rapporto più diretto con la costa tirrenica e soprattutto con il mare (area dell'odierna Torre Annunziata), attraverso la realizzazione di canali artificiali navigabili verso il fiume Sarno. Dalla cinta muraria di Nola, dovette essere costruito ed attrezzato anche un bacino artificiale comunemente detto " Porto". Gli ingegneri idraulici di Roma attraverso grandi acquedotti, provenienti dalle zone collinari e montane, sfruttando le acque dei due corsi d'acqua sul territorio (Clanius e Sarno) riuscirono a alimentare i canali artificiali. Sembra siano state rinvenute ampie tracce di un canale principale e ruderi appartenenti a quell'epoca alla località "S. Maria in Porto" e alla località "Cappella allo Spirito" tra Nola-S. Paolo Belsito e Palma Campania. Secondo alcuni studiosi sotto la città di Nola ci sarebbero due anfiteatri: marmoreo e laterizio. La presenza dell'anfiteatro laterizio è certa, grazie a scavi archeologici. |
La Villa romana di Lauro di Nola
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Avella Avella, l'antichissima Abella, fa parte della provincia di Avellino e dista da Cicciano circa 6 chilometri. La cittadina conserva gradevoli scorci urbani nel centro storico, frammenti archeologici inseriti nella strutture murarie di vari edifici, i considerevoli resti dell'anfiteatro romano e le consistenti rovine di un grande maniero medievale. Il massimo monumento dell'età romana è l'anfiteatro, costruito al posto delle abitazioni distrutte nell'87 a.C.. E' da annoverare tra i più antichi della Campania e per le sue dimensioni è simile alla struttura coeva di Pompei. Ha una forma ellittica, lungo 63 metri e largo 35 metri. Risulta appoggiato da una parte ad un pendio naturale e posto, verso l'estremità dell'abitato, a ridosso delle mura urbane, come quello di Pompei. L'arena è situata al di sotto del piano di calpestio circostante. Dal lato dell'arena verso la città troviamo la maestosa Porta triumphalis, che presenta una chiara trama di tufelli giallastri, posti in opus reticulatum. Sul lato opposto dell'arena si apre la Porta libitinensis, dalla quale uscivano i gladiatori morti in combattimento. Una terza porta, più piccola, si apre sul lato ovest, probabilmente riservata ai giudici, sul lato opposto dell'arena si rivela un ambiente con tracce di un'edicola: forse era l'ambiente riservato ad un Dio, al quale i gladiatori si raccomandavano prima del combattimento. Sono ben conservati: il podium che divide l'arena dall'ima cavea e i vomitaria, i due camminamenti principali che permettono l'accesso all'arena; l'euripo: il canale di scorrimento delle acque. Ci sono tracce di sedili tufacei nell'ima cavea e ampie aperture nel podio che danno verso l'arena. Si tratta di stalle per le bestie, la cui costruzione è databile al IV sec. d.C. (è un lavoro incompiuto). Inoltre tra le testimonianze di Abella romana sono da ricordare una serie di monumenti funerari, databili I sec. a.C. e il I sec. d.C. per lo più a pianta quadrata e tamburo cilindrico in opus incertumP o in reticolato in calcare, che sorgono lungo gli assi della centuriazione. Sono stati rinvenuti resti di fognatura, un lastricato in blocchi calcarei irregolari, resti di mosaico del II sec. a.C., resti di un pavimento in cocciopesto con disegno a losanga. |
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